Come funziona l’assicurazione sulla vita?
Giugno 18, 2021L’assicurazione sulla vita è un contratto che viene stipulato tra il contraente e un istituto assicurativo. Per l’intera durata del contratto, il contraente sottoscrive l’impegno al versamento del premio a intervalli regolari, solitamente ogni mese, all’impresa assicurativa.
L’istituto assicurativo, a sua volta, s’impegna a corrispondere al beneficiario una rendita comprensiva di interessi nel caso in cui si verifichino le condizioni previste dal contratto.
Le condizioni delle polizze vita si distinguono in due categorie principali: vita e morte del beneficiario. Esistono diverse tipologie di coperture definite miste e flessibili, ma la più comune è quella in caso di decesso del contraente.
Il soggetto assicurato e il contraente possono anche non essere la stessa persona. Il beneficiario viene nominato alla stipula del contratto o successivamente, è valido anche un testamento. Per non perdere l’indennizzo, il beneficiario deve essere al corrente della polizza a suo favore.
Analisi dell’assicurato
Prima della sottoscrizione della polizza, il contraente seleziona il prodotto che più si adatta alle sue esigenze e l’istituto assicurativo compie una valutazione preliminare. Quest’ultima serve per svolgere un’analisi dettagliata per considerare:
- La tipologia di copertura
- Se è possibile avviare l’assicurazione
- La fattibilità di sostenere il premio da parte del contraente
Durante questa fase l’istituto erogante prende in considerazione determinati aspetti ritenuti fondamentali, come la situazione personale e lo stato di salute dell’assicurato. Nel caso si decida di sottoscrivere un’assicurazione online, l’assicurato deve auto-certificare il suo stato di salute. Se questa opzione non è prevista, deve sottoporsi a una visita medica completa al fine di attestare la propria situazione clinica.
Se si praticano sport pericolosi, malattie pregresse, se si è fumatori e la tipologia di lavoro che si svolge sono tutti aspetti che vengono presi in considerazione per calcolare il tipo di copertura assicurativa e il premio da applicare.
Durata della polizza vita
Nel caso di una polizza morte, caratterizzata da un inizio e una fine, è importante definire la corretta durata della polizza, cioè il periodo temporale nel quale la copertura assicurativa è attiva.
Non bisogna confondere la decorrenza e la durata, la prima corrisponde alla validità della polizza. Solitamente la decorrenza coincide con la data nella quale viene stipulato il contratto ma, in base agli accordi intercorsi tra le parti, è possibile fissarla in un altro momento.
Per determinare la durata di una polizza temporanea, è necessario capire per chi e per quale motivo si vuole sottoscrivere l’assicurazione. Per farlo vanno prese in considerazione determinate scadenze, ad esempio:
- Il termine del mutuo
- La fine degli studi dei figli
- Il pensionamento dell’assicurato o del coniuge
Facciamo un paio di esempi per capire meglio. Una giovane coppia con figli in età scolastica può decidere di tutelarli per tutta la durata dei loro studi, durante il quale non sono economicamente indipendenti, con un’assicurazione che scadrà quando loro finiranno di studiare.
Oppure una coppia nella quale uno dei due lavoratori decide di garantire al coniuge una protezione economica con una polizza vita temporanea che scade quando l’assicurato, o il coniuge raggiunge l’età pensionabile.
Le compagnie solitamente propongono assicurazioni vita temporanee con una durata variabile che va da un minimo di un anno ad un massimo di trent’anni.
Alcune assicurazioni offrono al cliente la possibilità, in base alle condizioni previste dal contratto, al termine di ogni anno di decidere o meno per il rinnovo della polizza.
Si tratta di un aspetto da considerare in fase di stipula perché consente il non rinnovo nel caso vengano a mancare le esigenze assicurative iniziali.
Scegliere con attenzione le caratteristiche della propria assicurazione sulla vita, è sicuramente un fattore importante da prendere in considerazione per garantirsi il premio migliore.