Come avviare un business on-line
Giugno 15, 2020Avviare un business on-line può essere una soluzione allettante, grazie alla libertà che garantisce e alla possibilità di essere indipendenti. Inoltre, il digitale ha avuto di recente un forte sviluppo in Italia. Ma come partire nel modo giusto?
L’Italia supera il digital gap.
L’arrivo del Covid-19 in Italia ha accelerato una tendenza già in atto, ovvero quella del superamento del digital gap che separava l’Italia dal resto d’Europa e dagli altri mercati internazionali. Già agli inizi del 2019 l’Osservatorio Multicanalità Nielsen metteva in evidenza come l’80% della popolazione italiana fosse connessa, il 55% di essa con accessi quotidiani alla rete. Tutto questo ha ovviamente avuto un riflesso sull’e-commerce: dei 44 milioni di italiano connessi, 27,8 milioni fanno acquisti online abitualmente; dal 2015 al 2019 il valore delle vendite on-line è quasi raddoppiato, passando da 16,6 miliardi di euro a 31,6 miliardi, con un 40% di transazioni concluse con smartphone. (Osservatorio B2C Politecnico di Milano) Il tasso annuo di crescita poi è molto elevato, sfiorando vette dell’85% annuo. Questo trendin rialzo, unito alle grandi prospettive di libertà e autonomia che il business on-line garantisce, rende questa scelta allettante per l’imprenditore o aspirante tale. Secondo Netcomm poi, il lockdown ha triplicato i nuovi consumatori online in Italia: da 700 mila persone nei primi 4 mesi dell’anno, da gennaio a maggio si sono aggiunti 1,3 milioni di clienti. Il numero totale di nuovi consumatori on-line ha quindi raggiunto la cifra di 2 milioni di persone.
In che settori è meglio investire?
Parlare di business on-line può voler dire tutto e niente; diverse sono le attività e diverse sono le nicchie. È bene chiarire che comunque esiste un margine di rischio, come ad esempio nel caso del turismo, travolto dalla chiusura delle frontiere e dalla pandemia di nuovo Coronavirus; ma anche il dropshipping è stato rallentato, per la situazione del traffico areo. In ogni caso, il lockdown di marzo ha portato dei cambiamenti significativi, con un aumento degli acquisti dei prodotti per la cura della casa (+126%) e della persona (+93%). Il lockdown quindi ha determinato una maggiore attenzione per lo spazio fisico della casa e la dimensione famigliare, inoltre ha spostato l’attenzione sulla salute e l’igiene personale. Altri settori in crescita sono:
- Corsi ed e-learning: non solo corsi e ripetizioni scolastiche ed universitarie, ma anche corsi in streaming di fitness, professionali, legati all’hobbistica e così via;
- Telemedicina e healthcare: non solo diagnosi e telemedicina, ma anche consegna di farmaci. Il settore della salute è in crescita, quindi è un trend di cui tenere conto;
- Alimentari;
- Pet-care;
- Software e servizi alle imprese, sia per la digitalizzazione che non (es. commercialisti, avvocati, consulenti).
Questi sono alcuni dei settori in cui si potrebbe investire in futuro, per creare il proprio business on-line
Altre tendenze in atto
Oltre al settore, ci sono poi delle tendenze che è necessario tenere presenti. Prima di tutto, c’è la richiesta di una maggiore e più consapevole responsabilità sociale d’impresa, cioè la sostenibilità e chiarezza del messaggio corporativo, basato su determinati valori. Si sta poi facendo strada l’importanza al packaging, che deve evitare dubbi sulla sanificazione, oltre all’attenzione ai valori ambientali. Inoltre, va tenuto presente la crescita esponenziale del mobile e della ricerca vocale. L’esperienza utente ed il social commerce sono diventati poi sempre più importanti, con una crescita dell’influencer marketing come canale di vendita.
Cosa fare prima di aprire un e-commerce
Aprire un business on-line può essere estremamente redditizio, ma non è semplice. È bene quindi fare un’approfondita analisi di trend e mercati prima di buttarsi in un’avventura che, se presa sottogamba, rischia di diventare fallimentare. Prima di tutto è necessario assolvere ai vari obblighi di legge, tra cui l’apertura della partita IVA e l’iscrizione al registro delle imprese. Un commercialista vi sarà utile, ma non è l’unico professionista che sarebbe utile avere al proprio fianco. Il mondo del web e della comunicazione digitale infatti, non è fatto per principianti, soprattutto se intendete ottenere dei guadagni in tempi ragionevoli e senza eccessive perdite. Una buona idea è quella di rivolgersi ad una web agency, perché la presenza di diversi professionisti potrà aiutarvi a creare una strategia adeguata. La concorrenza è molta, anche perché bisogna attirare l’attenzione di potenziali clienti bombardati da tantissime informazioni, con poco tempo e di cui dovrete guadagnare la fiducia. Uno dei settori più complessi è forse la SEO, ma non è la sola branca del digital marketing ad avere bisogno di esperienza. La comunicazione digitale è un processo multifattoriale i cui meccanismi sono chiari solo grazie alla formazione specifica e all’esperienza acquisita sul campo. Milano è forse la prima città italiana in cui si penserebbe di cercare una web agency, ma anche il Sud ha conosciuto un fiorire di professionisti del digitale. Mister Sito ad esempio, è una web agency di Lecce, attiva anche a Milano, che può contare su un’esperienza di lungo corso. Carlo Alberto Bello è infatti attivo dal 2008 su diversi progetti e ha fondato la web agency nel 2012.
Come avere successo con un e-commerce
Avviare un e-commerce è la prima cosa che viene in mente parlando di business on-line. Per iniziare con un e-commerce ci sono diverse strade: si può aprire con merce propria, quindi considerando anche i costi di magazzino o produzione; oppure, si può optare per il dropshipping, cercando una nicchia di mercato che non sia troppo satura e abbia delle prospettive di crescita. In entrambi i casi, la parola d’ordine è multicanalità. È proprio qui che una web agency diventa indispensabile, perché a rendere vincente il nostro progetto non sarà solo un sito tecnicamente ottimo, ma anche la capacità di sfruttare tutti i canali possibili. Non solositoquindi, ma ancheSocial Media e Newsletter; inoltre, bisognerà sfruttare marketplace come Amazon ed Etsy, e flash sales, come Veepee e così via. È importante essere dove sono i clienti, compatibilmente con mercato e settore.
Non solo e-commerce: quali sono gli altri business on-line?
Oltre allo shopping on-line ci sono poi altre attività che è possibile svolgere, in modo esclusivo o meno. È importante tenere presente però che ognuno di questi canali necessita di tempo ed impegno, anche se magari l’investimento iniziale non è dei più elevati. Da un lato si può iniziare con il classico blog (o un podcast), oppure sempre sapendo scrivere, diventando un content writer. In questo caso si possono sfruttare anche le doti di videomaking o grafica, ma anche diventare freelance in altri ambiti del content marketing o del digital marketing, sfruttando le piattaforme digitali come Fiverr o Freelancer.com.Tra le cose che si possono fare c’è l’assistente virtuale, l’insegnante o aprire un’attività di coaching on-line, compatibilmente alle proprie capacità, passioni e titoli di studio. Si può poi ricorrere all’affilate marketing, cioè guadagnando una commissione tramite prodotti o servizi venduti da altri. Un’altra attività on-line è poi il flipping, che consiste nel comprare dei domini on-line interessanti per poi rivenderli.
Aprire un business on-line è un’idea che può risultare vantaggiosa, soprattutto in un periodo di crisi economica oppure desiderando maggiore libertà, imprenditoriale e di movimento. Oltre al classico e-commerce, dropshipping compreso, sono molte le attività che è possibile svolgere, anche grazie a piattaforme e marketplace. Una volta create le basi per il proprio progetto, per sfruttare al meglio le potenzialità del digitale, è bene rivolgersi ad una web agency, che saprà leggere il mercato e creare la strategia adatta per rendere la nostra idea un business di successo.