Coronavirus: niente più trasferte pagate dalle aziende

Coronavirus: niente più trasferte pagate dalle aziende

Maggio 27, 2020 0 Di Sylvia Allegri

Il Coronavirus ha senza dubbio modificato numerose abitudini, ma quella che riguarda le trasferte a quanto pare è molto tosta, soprattutto per chi era solito svolgerne diverse a settimana.

Quando si nominano le trasferte, si intende indicare dei viaggi di un giorno massimo due, pagati dalla propria azienda e utili per poter svolgere un approfondimento riguardo un tema oppure per fare un’intervista, o comunque per concludere o proporre un affare.

Chi era abituato a svolgere questo tipo di viaggi e addirittura chi ne svolgeva di più in una settimana, ora improvvisamente ha visto cambiare le proprie abitudini e soprattutto si è reso conto che a sostituire il tutto, vi sono solo tante video-chiamate.

Coronavirus: trasferte assenti e danno economico

Il Coronavirus ha quasi totalmente distrutto l’economia mondiale, ma in particolare ha colpito numerosi settori, come ad esempio quello delle trasferte, che ritagliava ben 820 miliardi di euro all’anno, in media.

Contando solo il continente europeo, in un anno solo per le trasferte le aziende spendevano ben 190 miliardi di euro.

Ora, non solo queste spese non sono più possibili a causa del danno economico che il Coronavirus ha provocato, ma soprattutto per il fatto di evitare contagi.

Chi era abituato a doversi spostare per lavoro anche durante un solo giorno, ora si è visto sostituire queste abitudini con numerose video-chiamate e videoconferenze.

Tutte quelle persone che di solito lavoravano spostandosi in continuazione, ora non potranno più farlo, anche se in realtà sono numerosi i vantaggi derivanti da queste nuove abitudini, come ad esempio la possibilità per le aziende di risparmiare i soldi per le trasferte, e anche un certo rispetto ambientale.

In giro infatti c’è meno smog, meno movimento.

Come ci si sposta oggi

Oggi la percentuale delle persone che viaggiano per lavoro è praticamente quasi nulla, in confronto al numero degli spostamenti che venivano svolti prima dell’arrivo del Coronavirus.

Ora sono soprattutto le famiglie a spostarsi, per cercare di ricongiungersi agli altri familiari, magari bloccati in un altro Paese per via del virus, oppure ci si muove per lavoro, ma le trasferte si evitano.

Se ci si deve spostare, è proprio per motivi urgenti, anche perché ormai gran parte dell’ambito lavorativo viene svolto online, in modalità smart working.

Oltre a questo, quelle poche persone che si spostano, lo fanno con i mezzi privati e se non possiedono questi ultimi, di solito chiamano un taxi.

Un esempio perfetto per capire quanto sia cambiato il modo di spostarsi, è l’aeroporto di Malpensa, dove le lunghe file di persone sono tutte svolte nella massima sicurezza e nel massimo rispetto delle regole utili ad evitare il contagio da Coronavirus.

Sono in molti a partire da Malpensa, ma tutti ovviamente c’è bisogno di un servizio taxi per giungervi; tra tutti ci si può rivolgere al portale on line https://www.taxi-airport-malpensa.com/ per essere messi subito in contatto con il primo autista disponibile.

Insomma, il Coronavirus ha cambiato molto le abitudini delle persone e soprattutto in tanti sentono ancora la nostalgia delle trasferte, anche se non solo queste ultime sono state praticamente cancellate, bensì anche numerosi incontri, conferenze, tutti sostituiti da video-chiamate online, anche se a volte questo può essere visto come un vantaggio ambientale o di risparmio di tempo.