Nuovo elenco codice cer per rifiuti non pericolosi: quando va compilato

Nuovo elenco codice cer per rifiuti non pericolosi: quando va compilato

Maggio 3, 2022 0 Di Sylvia Allegri

Quello dei rifiuti è un settore strategico. Lo è per il valore economico che muove; lo è per le conseguenze che uno smaltimento non corretto produce sull’ambiente. Concetti semplici, che però portano con sé l’esigenza di tracciare qualsivoglia spostamento degli stessi affinché il processo che li riguarda sia concluso nel modo migliore, senza errori.

I rifiuti, per tipologia, sono inseriti ufficialmente nell’elenco codice cer, un nomenclatore che individua tutte le fattispecie in cui questi si dividono. Essendo differenti per produzione e, soprattutto, successiva gestione, i rifiuti seguono percorsi differenti una volta divenuti tali.

Ciò, ed è di immediata intuizione, perché a origini differenti corrispondono anche diversi processi per differenziazione e successiva re-immissione nell’ambiente.

L’esatta attribuzione dei codici cer

L’elenco codice cer è lo strumento necessario per inquadrare correttamente il rifiuto che stiamo trattando. La classificazione, del resto, deve essere effettuata dal produttore dello stesso, sotto la sua responsabilità. L’elenco è lungo, così come è complesso il settore di riferimento.

Dall’esatta attribuzione dei codici, però, deriva l’individuazione della migliore gestione delle successive fasi di trasporto, trattamento e smaltimento.

Per non sbagliare, bisogna attenersi a quello che è il Catalogo Europeo dei Rifiuti: attivo dal 2015. Questo documento traccia le direttrici di riferimento per l’attivazione dei corretti percorsi in base alla pericolosità del contenuto trattato.

Ma cosa sono, però, i codici cer? In estrema sintesi, si tratta di sequenze numeriche che consentono di indentificare un rifiuto in base al processo produttivo da cui è stato prodotto.

Grazie a questi codici, insomma, è immediato comprendere da cosa sia composto lo scarto e, di conseguenza, stabilire quale sia il percorso da fargli fare.

L’obiettivo di tutto questo sistema di tracciabilità non è altro che capire da dove il rifiuto parte, come si muove e dove arriva. In ultima analisi, è la garanzia che le materie siano correttamente trattate, dall’inizio alla fine della loro vita tecnica.

Il formulario di identificazione

C’è un modulo che più di ogni altro è di vitale importanza per capire se il rifiuto sia o meno gestito correttamente. L’elenco codice cer non avrebbe un senso, del resto, se a valle non ci fosse poi un sistema che raccolga i dati e, a richiesta, ne consenta l’utilizzo agli operatori incaricati delle verifiche. Così facendo ogni spostamento è verificabile e, per questa sua natura, riduce i margini di errore.

Il formulario di identificazione dei rifiuti è uno strumento utile e, al contempo, obbligatorio per chi li trasporta.

L’obbligo del formulario sussiste sempre durante il trasporto di rifiuti, a eccezione di quelli fatti da privati. Il medesimo sostituisce tutti i documenti previsti per il trasporto di rifiuti, tranne la documentazione relativa al trasporto di merci pericolose, che viaggiano con una normativa a parte.

Per chi opera in ambito professionale, insomma, c’è bisogno di porre grande attenzione a questo aspetto. Oltre a non essere per nulla secondario, lo stesso porta con sé importanti conseguenze per coloro che non rispettano i dettami normativi. E’ bene, quindi, uniformarsi a quanto stabilito dalla legislazione e, in caso di dubbi, rivolgersi a quanti quest’attività la svolgono a livello professionale.

Le responsabilità, del resto, sono di tale portata che non avrebbe senso esporsi, tantomeno sottovalutarle al punto da poi esserne travolti, con tutte le conseguenze del caso.

Rifiuti non pericolosi, ma pur sempre rifiuti

La pericolosità di un rifiuto non è ininfluente nella sua successiva gestione. Se pensiamo, ad esempio, al Covid e a tutto ciò che ha portato con sé, appare chiaro che a un prodotto da smaltire segue un rigido protocollo da applicare. C’è, insomma, una correlazione diretta tra il posizionamento nell’ elenco codice cer e le procedure da mettere in atto per operare nel miglior modo a tutela dell’ambiente e della salute.

Un concetto semplice, quello della salvaguardia ambientale e sanitaria, che merita però una riflessione, giacché al di là dell’ovvia necessità di essere in regola con la norma, l’aspetto etico sotteso non è secondario.

Ecco dunque che, oltre alla corretta compilazione formale delle carte bollate, la correttezza dei procedimenti adottati rende merito all’esigenza di concorrere al benessere collettivo.

Non c’è nulla di scontato, o banale, in un’affermazione di questa natura. Fosse tutto così scontato, una buona fetta dei casi di cronaca legati al tema ambientale non ci sarebbe.