Mutui a tasso variabile quello che devi sapere
Marzo 18, 2020Secondo alcuni dati pubblicati dall’Istat, nel 2019 l’80% di chi ha comprato una casa lo ha fatto richiedendo un mutuo. Tutti, però, si sono trovati di fronte alla scelta tra un mutuo a tasso variabile, uno a tasso fisso o, infine, uno a tasso misto. Ognuno di essi possiede delle caratteristiche che possono andare bene per una persona, ma non per un’altra. Per questo motivo è essenziale, prima di caricarsi sulle spalle un mutuo, sapere quale meglio si adatta alle proprie esigenze, sia personali che economiche. I tassi bassi degli ultimi anni, hanno portato a un rilancio del mutuo a tasso fisso, grazie al quale si ha la certezza di pagare una rata costante; tuttavia, soprattutto quando si tratta di debiti a lunga durata, quello variabile è ancora la scelta più conveniente.
Il mutuo a tasso variabile
Il mutuo a tasso variabile è condizionato dall’andamento dell’Euribor, ovvero il tasso interbancario di riferimento che, giornalmente, viene comunicato dall’EMMI (European Money Markets Institute). Questi equivale alla media dei tassi d’interesse che vengono applicati sulle transazioni finanziarie tra le più importanti banche europee. Per questo motivo, lungo tutta la durata del mutuo, la rata andrà incontro a delle variazioni, perché se l’Euribor aumenta, anche la rata sale, mentre quando l’Euribor diminuisce, la rata si riduce. Solitamente, il tasso variabile è particolarmente conveniente quando i tassi a breve termine sono bassi o perfino negativi. Scegliere un mutuo a tasso variabile significa, quindi, andare incontro a un rischio, ma può risultare favorevole in determinate condizioni economiche (inflazione bassa o calo del costo del denaro). Inoltre, esistono delle soluzioni di tasso variabile in cui a cambiare non è la rata, ma la durata del mutuo, in modo tale da non gravare troppo sulle finanze di chi ha acquistato la casa.
Pro e contro del mutuo a tasso variabile
Chi sottoscrive un mutuo a tasso variabile, è consapevole di “affidarsi” all’andamento del mercato che, anno dopo anno o mese dopo mese andrà a cambiare la rata che si paga. Di contro, però, scegliere un mutuo a tasso variabile permette di risparmiare sulle cifre iniziali delle rate, che saranno più basse di quelle previste da un tasso fisso. Se volessimo sintetizzare i vantaggi e gli svantaggi di un mutuo a tasso variabile, lo schema sarebbe il seguente:
Vantaggi:
· Per i primi anni del mutuo, il tasso variabile è più conveniente di quello fisso
· Ogni volta che l’inflazione diminuisce, la rata scende
Svantaggi:
· Stipulando un mutuo a tasso variabile, si va incontro al rischio che, negli anni, la rata salga
· Il valore della rata dipenderà sempre dalle oscillazioni del mercato, sia in caso positivo che negativo
Per questi motivi, sottoscrivere un mutuo a tasso variabile è consigliato a coloro che sono davvero consapevoli delle conseguenze o a chi vuole ottenere dei vantaggi economici dalle dinamiche del mercato o a coloro che non hanno problemi ad affrontare eventuali rischi di aumento rata. A prediligere questo tipo di mutuo sono, quindi, coloro che hanno un reddito medio-alto, in grado di consentirgli di affrontare eventuali aumenti dei tassi e, di conseguenza, della rata.
Quando scegliere un mutuo a tasso variabile
Non è mai facile stabilire con certezza quale tipologia di mutuo fa al caso proprio, ma ci sono alcuni dettagli che, se tenuti in considerazione, possono spostare la bilancia da una parte o dall’altra. Innanzitutto, bisogna subito valutare l’impatto sulle proprie finanze della rata del mutuo che, ricordiamo, non può superare 1/3 della retribuzione netta, quindi il 33%. Poi, essere consapevoli che una banca non eroga quasi mai il 100% della cifra richiesta, per cui si deve avere a disposizione una certa liquidità per coprire la differenza. Infine, conoscere la situazione economica che si sta vivendo nel momento in cui si sottoscrive un mutuo, l’andamento dell’inflazione e le prospettive del mercato. In definitiva, decidere di stipulare un mutuo a tasso variabile significa fare la scelta più vantaggiosa all’inizio, ma aprirsi a maggiori rischi per il futuro.