Manutenzione primaverile: quali sono le azioni da fare per la tua Suzuki GSR 600

Manutenzione primaverile: quali sono le azioni da fare per la tua Suzuki GSR 600

Giugno 28, 2023 0 Di Sylvia Allegri

Come eseguire la manutenzione primaverile della Suzuki GSR 600? Se lo chiedono i possessori di questo prodotto di punta della casa giapponese, magari ansiosi di riprendere a guidare dopo i rigori dell’inverno (che disincentivano l’uso della moto).

Ne parliamo qui, fornendo un breve ma esaustivo vademecum per un controllo generalizzato e relativa messa a punto della moto. Parleremo anche dell’opportunità di approfittare della fase manutentiva per installare un nuovo scarico. Infine, introdurremo Roadsitalia, il punto di riferimento per chi, tra le altre cose, cerca un terminale di scarico Suzuki GSR 600.

Le peculiarità della Suzuki GSR 600

Prima di approfondire il tema della manutenzione è bene fornire qualche informazione sulla Suzuki GSR 600. Si tratta di uno dei modelli “naked” più apprezzati. Per inciso, con il termine “naked” si intendono quelle moto che mostrano alcune componenti a vista, e quindi esprimono un carattere peculiare, che riprende gli stili delle prime moto. Il “naked” è comunque interpretato dalla Suzuki GSR 600 in modo diverso dal solito, in quanto abbinato a una livrea sportiva, che richiama a sua volta al mondo delle corse.

La moto spicca però soprattutto per le prestazioni. E’ dotata di un motore da 106 cavalli, che è una bel valore per le due ruote. Idem per la cilindrata, che è pari a 600 CC.

Per quanto concerne l’esperienza di guida, la Suzuki GSR 600 spicca per la capacità di coniugare potenza, velocità e comfort. Non è esattamente una moto per principianti, ma si guida con relativa facilità. Il merito va a un design che massimizza la gestione della massa e a un motore che lavora in modo piuttosto fluido.

Come eseguire la manutenzione

La domanda da porsi è la seguente: la Suzuki GSR 600 impone qualche difficoltà specifica in fase manutentiva? La risposta è no, anzi. Il suo carattere “naked”, e quindi la presenza di alcune componenti a vista, facilita in alcuni casi l’opera di pulizia e controllo. Ma procediamo con ordine, elencando tutti gli elementi oggetto della manutenzione primaverile.

  • Pulizia iniziale. Ovviamente, dopo mesi di fermo la moto va pulita esternamente. Vi serviranno stracci, saponi, detersivi e lubrificanti specifici. La pulizia è una fase importante, in quanto facilita il controllo perdite, ruggine etc.
  • Controllo gomme. I mesi di fermo potrebbero aver danneggiato le gomme. Il rischio più grave è l’ovalizzazione, che spesso richiede un cambio completo. In ogni caso, vanno controllati il grado di usura dei battistrada e la pressione.
  • I freni. In particolare, va eseguito un check-up sulle pastiglie, che dovrebbero conservare uno spessore sufficiente, ben lontano dal minimo. In questa fase è utile controllare anche la funzionalità delle luci e il livello dei liquidi.
  • Sospensione. Il rischio è di provare discomfort alla guida. E’ sempre difficile, infatti, ricordare il livello del settaggio, dopo così tanti mesi di fermo. Il consiglio è quindi di risettare le sospensioni.
  • Batteria. E’ proprio questo elemento a fare le maggiori spese di un lungo periodo di fermo. E’ probabile che, a seguito di cinque o sei mesi di inutilizzo, la batteria vada cambiata. In caso di batteria tradizionale, un’idea è verificare il livello di liquido in ogni cella. Qualora i livelli fossero insufficienti, questi andrebbero rabboccati con dell’acqua distillata. Anche i morsetti vanno controllati. E’ bene che siano stretti e ben ingrassati. In caso contrario, la batteria va scollegata, sottoposta a pulitura e rigrassata

Manutenzione, un’occasione per cambiare scarico

La manutenzione è un’occasione per ripensare la moto, anche perché preludio a un ciclo di utilizzo nuovo, che si apre alla bella stagione. Si potrebbe pensare, perché no, all’installazione di un nuovo terminale di scarico. L’idea è buona sempre e comunque, se si possiede una Suzuki GSR 600, e quindi una mota dal carattere sportivo.

D’altronde, i terminali sportivi, allorché aftermarket, garantiscono ottime prestazioni e un sound aggressivo. Inoltre sono più “belli” rispetto a quelli di serie.

Dove acquistarli? Il miglior punto vendita è Roadsitalia. Si tratta di un produttore-venditore, dunque mette a disposizione pezzi unici, carichi di personalità. La doppia anima produttore-venditore, poi, consente a Roadsitalia di proporre prezzi bassi: la filiera si riduce al minimo, i costi di produzione si contraggono e il margine per l’applicazione di sconti è molto più elevato.