Lavorare da casa favorisce lo stress?
Giugno 16, 2020Negli ultimi mesi, a causa dell’emergenza Covid, molte aziende sono state costrette ad adottare lo smart
working al fine di permettere ai propri dipendenti di poter continuare tranquillamente a lavorare da casa.
Tuttavia, alcune ricerche condotte da Linkedin hanno evidenziato quanto il lavoro smart dalla propria
abitazione procuri, in realtà, elevati livelli di stress lavorativo per un 1 dipendente su 2.
Perché lo smart working potrebbe essere stressante
Non tutte le aziende hanno ovviamente potuto adottare il modello dello smart working. Ad averne
ampliamente usufruito sono state le attività di servizi la cui gestione può essere tranquillamente operata
anche in remoto, con una semplice connessione ad internet ed un pc.
Ma se sulla carta lavorare da casa e poter gestire autonomamente i propri tempi dovrebbe permettere al
dipendente di poter svolgere le proprie mansioni con più calma ed autonomia, per molti non è stato affatto
così.
Circa la metà dei lavoratori che hanno sperimentato lo smart working sono stati travolti dal cosiddetto
effetto burn out, che in italiano può essere tradotto in stress da lavoro.
I motivi sono essenzialmente due:
– Da casa si tende a lavorare di più;
– L’ansia di poter perdere il posto di lavoro (per via dell’emergenza Covid che potrebbe far chiudere
la propria azienda) spinge i dipendenti a dare il meglio di se.
Gli orari non esistono
Si è osservato che lavorando da casa, in assenza dei canonici orari di lavoro che scandiscono la giornata in ufficio, la tendenza è quella di lavorare almeno un’ora in più ogni singolo giorno.
Inoltre è risultato molto più complesso riuscire a staccare la spina durante la giornata lavorativa. Si tende,
infatti, ad essere molto più operativi del solito stando pronti ed attivi in qualsiasi momento, sia online che
telefonicamente.
Ad incidere su questo aspetto è anche la non necessità di spostarsi fisicamente per raggiungere il posto di
lavoro.
Soprattutto chi lavora in grande città è infatti costretto ogni giorno a compiere un tragitto, in auto o con
mezzi pubblici, che comporta una perdita di tempo media di circa un’ora.
Il tempo che non si impiega più per recarsi sul luogo di lavoro e poi tornare a casa, in smart working tende
ad essere interamente utilizzato per svolgere le proprie mansioni.
Reggere il confronto con i colleghi
Altro aspetto da non sottovalutare è poi legato alla scia di incertezza che l’emergenza Covid continua a far
aleggiare su moltissime realtà imprenditoriali.
Molti dipendenti di aziende che continuano a sfruttare il lavoro da casa, temono di poter perdere il posto di
lavoro per eventuali tagli al personale che l’impresa potrebbe operare per far fronte alla crisi da Corona
virus.
Ed ecco che tra dipendenti scatta una vera e propria gara per dimostrare ai propri datori di meritare
davvero il posto di lavoro. Si tratta di un’altra fonte di stress che incide sulla salute mentale del lavoratore
in smart working e che risulta essere molto difficile da gestire.
Non solo effetti negativi
Ma il lavoro da casa ha davvero solo effetti negativi? In realtà esiste anche un rovescio della medaglia
decisamente positivo.
Sempre riferendosi alla ricerca operata da Linkedin, se da un lato lo smart working rischia di produrre stress
in circa il 50% degli intervistati, per l’altra metà non è stato affatto così.
Molti lavoratori smart, infatti, hanno riscontrato un netto miglioramento della propria qualità di vita in
termini di miglior gestione delle ore di lavoro e della propria vita personale.
Lavorare da casa ha permesso a moltissime persone di poter dedicare molto più tempo alle passioni,
dimenticate da tempo, ed alla famiglia.
La verità, come sempre, si trova nel mezzo.
Lavorare da casa ha vantaggi e svantaggi, come tutte le cose a questo mondo. Per riuscire a gestire lo smart
working al meglio bisogna trovare un equilibrio ed imporsi degli orari fissi di lavoro, proprio come
accadrebbe stando in ufficio.
Altrimenti il rischio è quello di lavorare molto di più e senza straordinari.