Agriturismo, quali sono i requisiti per aprirlo? Dall’organizzazione agli aspetti legali
Dicembre 16, 2020È il sogno di una vita quello di aprire un agriturismo? Se si ha lo spazio e la creatività allora è un punto di partenza molto importante per andare avanti in merito a tutti gli aspetti che ne conseguono.
Che cos’è un agriturismo?
Quando il sogno di una vita sta per diventare realtà è bene concentrarsi su quelli che sono gli aspetti più tecnici, organizzativi e legali legati ad un agriturismo. Questa azienda turistica è inserita nelle categorie di attività di ricezione e ospitalità di norma gestita da imprenditori agricoli – come da articolo 2135 del codice civile – che può essere una azienda che si regola con un rapporto annesso di coltivazione e allegamento animali, nonché vinicoltura o silvicoltura.
L’attività dell’agriturismo è molto particolare infatti tutti i familiari possono essere inclusi all’interno della società insieme a dipendenti che svolgono le mansioni a tempo indeterminato – part time – determinato. È una offerta alberghiera alternativa nonché in forte crescita con la possibilità di pernottare in aperta campagna e poter mangiare prelibatezze a chilometro zero, vivendo la vita del posto come ospite ma anche come parte della famiglia.
I requisiti e caratteristiche
Una volta che si è compresa l’ubicazione e la mission di questa attività alberghiera è bene conoscere tutti quelli che sono i requisiti fondamentali per l’apertura e per la sua gestione:
- Come per tutte le attività imprenditoriali è richiesta l’apertura della Partita Iva
- È necessario inoltre iscriversi al Registro delle Imprese come attività agrituristica
- Successivamente viene richiesta l’apertura di un conto fiscale, che è simile ad un conto bancario ma registra crediti e debiti con l’Agenzia delle Entrate. Un conto dove è possibile avere il controllo specifico di tutti i versamenti e crediti in merito alle imposte sui redditi che sono versate in termini di IVA e RAP
- Iscrizione al registro regionale degli operatori al turismo, perché questa tipologia di attività viene in parte disciplinata dalla regione di appartenenza
- Chiedere e ricevere l’autorizzazione da parte del comune per lo svolgimento dell’attività. È un passo molto importante e sono uno degli step necessari prima di dare il via alla propria attività. Il rilascio varia da comune a comune e in alcuni casi viene richiesta anche la compilazione della SCIA.
Una volta che questi aspetti sono stati gestiti, si passa alla parte pratica dell’apertura di un agriturismo dove il terreno diventa il punto focale dell’attività. In Italia sono previste delle tabelle ad hoc dove il proprietario può comprendere quali siano le dimensioni del terreno da coltivare e utilizzare. Se si deciderà di somministrare bevande e alimenti, questi dovranno essere di produzione propria, per questo un terreno dovrà essere grande tanto le attività in esso contenute.
Ma ci sono anche altri particolari da mettere a punto, come:
- Richiedere ai Vigili del Fuoco un sopralluogo per la messa in sicurezza e autorizzazione
- Iscrizione all’ INPS e INAIL
- Tasse dei rifiuti
- Iscrizione a tutte le associazioni di categoria
- Libretti di idoneità sanitaria
- Eventuale autorizzazione per la cartellonistica
E i costi? Naturalmente questi variano a seconda dell’attività e dei servizi che si vogliono dare ai clienti. Se si ha un casolare di proprietà sicuramente ci sarà bisogno di manutenzione e ristrutturazione, se si ha un allevamento ci saranno i costi per gli animali sino a tutti i costi relativi alla burocrazia. Da non dimenticare gli interni con le camere che devono essere pulite, nuove e curate per l’ospitalità dei clienti.
Ai costi vivi e quelli dei fornitori, si aggiungono anche quelli di marketing e pubblicità che serviranno a mantenere attivo il nome dell’agriturismo dalla promozione sino alla pubblicità con promozioni e novità. Tutto questo è da gestire ancora prima dell’apertura, cercando di farsi consigliare dai professionisti del settore, viste anche le problematiche relative alla pandemia globale.